Novara, via Verbano 271 c.a.p. 28100
+39 3713874050
info@circolodel53.com

La Storia di Cameri – 1918 – 1940 Tra le due Guerre Mondiali

Circolo del 53

di Renzo Sacchetti

Il periodo tra le due Guerre Mondiali è particolarmente ricco di avvenimenti e iniziative, perlopiù dovuti al grande impulso che viene dato all’aviazione durante l’”Era Fascista”. L’aerodromo, o aeroporto – come perlomeno dal 1924 è ormai definito – di Cameri è un protagonista di rilievo di questa situazione storica, non fosse altro per la grande varietà di soggetti che vi operano, spesso in contemporanea: prosegue il suo originario utilizzo come scuola di volo, dove però alle iniziative private si affiancano quelle militari, incrementa la presenza dell’industria aeronautica, grazie anche al nascente settore dell’aviazione commerciale e all’espansione della Regia Aeronautica costituita come Forza Armata indipendente nel marzo 1923, inizia e prende sempre più piede un’attività di volo turistico e di volo a vela, fino ad arrivare allo stanziamento di reparti operativi della Regia Aeronautica.

Dedica di Gabriele d’Annunzio in occasione dell’intitolazione dell’Aerodromo di Cameri ai fratelli Natale e Silvio Palli, che avviene il 15 ottobre 1921. Natale Palli è stato il pilota di d’Annunzio nel celebre raid su Vienna del 9 agosto 1918.
Sempre il 15 ottobre 1921 viene scoperta la monumentale lapide, collocata ai piedi della torretta in legno, che ricorda tutti i piloti brevettati alla Scuola Gabardini fino a quell’anno. Questa foto, ripresa nel 1925, mostra uno degli SVA che, assieme a caccia HD.1 e SPAD, la Gabardini acquisisce a partire da quel periodo come surplus di guerra per essere reimpiegati quali addestratori.
Il re Vittorio Emanuele III in visita all’Aerodromo il 20 ottobre 1923.
Questa vista aerea, databile 1925-26 e ripresa da ovest verso est, mostra molto bene tutta una serie di punti caratteristici dell’Aeroporto di Cameri. In primo piano è ben visibile l’impianto quadrato dell’area industriale Gabardini con, sulla destra, il Mulino Fortina e il tracciato rettilineo alberato del Cavo Cid. Di fronte alla parte industriale c’è quella militare, mentre sullo sfondo si riesce a riconoscere l’hangar a tre campate del Campo Nuovo realizzato nel 1916.
Il G.50 è uno dei modelli di aereo che la Gabardini realizza successivamente al 1921, cioè con la ripresa dei corsi di pilotaggio dopo la fine della 1ª Guerra Mondiale. La storia dei biplani Gabardini di questo periodo è ancora in buona parte da chiarire, certamente per i tipi G.4, G.50 e G.51.

Superata la fase critica di un primo dopoguerra privo di commesse militari, la Gabardini, grazie alla ripresa dei corsi di pilotaggio nel febbraio 1921 e della manutenzione agli aerei militari, risorge e torna a prosperare, anche se non come prima. Ma è una parentesi di breve durata: accusata di irregolarità e in contrasto con settori del regime fascista, finisce per entrare in crisi e soccombere. Nel 1936, per la sola parte di costruzioni aeronautiche, gli subentra la CANSA, ma già da qualche anno in aeroporto è anche presente un importante distaccamento di una delle maggiori industrie italiane del settore, la SIAI di Sesto Calende che, all’originaria produzione di idrovolanti, ha la necessità di affiancarne un’altra rivolta agli aerei terrestri, sia da trasporto passeggeri per le compagnie aeree che dai primi anni Venti iniziano a operare, sia da bombardamento per soddisfare le crescenti esigenze della Regia Aeronautica.

L’installazione della SIAI a Cameri si basa fondamentalmente su questi tre hangar, edificati tra il 1932 e il 1936, dedicati all’assemblaggio dei velivoli con parti prodotte presso lo stabilimento di Sesto Calende. Le produzioni locali più ampie riguardano in generale tutti gli aerei terrestri della ditta fino a tutto il 1937 e un po’ oltre, con particolare riferimento ai bombardieri S.81, sei dei quali sono qui in linea di volo, oltre all’unico S.84 e S.79.
L’hangar a tre campate del Campo Nuovo diventa la sede dell’Aero Club Novara, poi intitolato a Roberto Forni. Qui sono ospitate anche le altre attività di volo dedicate all’allenamento al pilotaggio da parte dei piloti militari della riserva, all’aviazione da turismo, al volo a vela, fino all’aeromodellismo. Sulla linea di volo c’è un biplano Ca.100 e un monoplano ad ala alta AS.1, che rappresentano i tipi in dotazione al locale Aero Club per i primi anni.
Gli aerei principali della Scuola di Pilotaggio di Cameri della Regia Aeronautica davanti agli hangar della CANSA – che ne cura la manutenzione – nel 1936: il bombardiere BR, l’addestratore Breda 25 e il caccia CR.20. Com’è prassi del periodo, alle Scuole di Pilotaggio vengono trasferiti caccia e bombardieri non più idonei a compiti operativi.

Nonostante la chiusura della Scuola Gabardini nel 1930, l’addestramento al pilotaggio ritorna ben presto come principale attività di volo di Cameri, mirata alla diffusione dell’aviazione da diporto, all’allenamento dei piloti militari della riserva e all’addestramento premilitare. Due anni dopo, infatti, in rapida sequenza, vengono istituiti l’Aerocentro, la Sezione di Turismo Aereo, l’Aero Club (ridenominato RUNA nell’ottobre 1935) di Novara e la Scuola Provinciale di Volo a Vela. La denominazione di Sezione di Turismo Aereo non deve trarre in inganno: a tutti gli effetti si tratta di un reparto militare e, anzi, rappresenta il primo reparto di volo della Regia Aeronautica di stanza a Cameri, che rimane in vita fino al 1936, cioè fino a quando la Regia non costituisce qui una vera e propria Scuola di Pilotaggio. La zona che viene assegnata a questi quattro enti è quella definita come Campo Nuovo, che altro non è che la seconda pista realizzata dalla Gabardini per le esigenze di addestramento durante la 1ª Guerra Mondiale qualche centinaio di metri più verso est, fiancheggiata da un hangar in muratura a tre campate. Nel luglio 1933 il Campo Nuovo diviene l’aeroporto di Novara, ma meno di tre anni dopo è l’intera infrastruttura a essere ufficialmente denominata Aeroporto di Novara (Cameri).

La Scuola di Pilotaggio è una scuola di 2° Periodo – il che significa che riceve allievi già dotati di un brevetto di pilota – ed è strutturata su due Reparti: il 1° si occupa dell’istruzione di base con i nuovi biplani Breda 25 e 28, mentre il 2° qualifica sia piloti da Caccia che da Bombardamento utilizzando velivoli non più idonei a compiti di prima linea – CR.20 e CR Asso nel primo caso e BR.2 e 3 nell’altro. La sua nascita si inserisce nel quadro del generale potenziamento della Regia Aeronautica in atto proprio in quegli anni che, per quanto riguarda Cameri, vede anche un’espansione delle infrastrutture militari in un’area del campo nel comune di Bellinzago. E non è finita: il generale comandante la Divisione Aerea “Drago” annuncia all’inizio del 1940 che “nella prossima primavera si costituirà sull’aeroporto di Novara (Cameri) uno Stormo da Bombardamento; successivamente un Gruppo di aeroplani da Caccia”. In effetti, il reparto da caccia non vedrà mai la luce e per gli anni della nuova guerra che già si profila, Cameri sarà sostanzialmente sede di bombardieri.

Il 18 maggio 1939 il Capo del Governo, Benito Mussolini, è nel Novarese e passa anche per Cameri, dove visita la CANSA e inaugura ufficialmente il “rinnovato aeroporto”.
        Utilizzatori dell’Aerodromo / Aeroporto di Cameri in questo periodo:
1918 – 1936Aeroplani Gabardini
Vista dell’Aerodromo Gabardini databile tra il 1925, quando viene costruita la nuova torre in cemento dell’acquedotto, e il 1929, quando viene smantellata l’originaria torretta in legno del 1913.
1930 – 1940SIAI (Società Idrovolanti Alta Italia, dal 1937 Soc. Italiana Aeroplani Idrovolanti).
1932 – 1936Regia Aeronautica / Sezione di Turismo Aereo
1932 – 1940Aero Club (poi Reale Unione Nazionale Aeronautica/RUNA) Novara
L’insegna della RUNA Novara si basa sul sigillo medievale della città – qui dipinto su un Ca.100 con ai comandi l’allievo Pietro Sacchi.
1936 – 1940CANSA (Costruzioni Aeronautiche Novaresi SA)
1936 – 1940Regia Aeronautica / Scuola di Pilotaggio di 2° Periodo
Il Breda 25 rappresenta il primo passo dell’istruzione di 2° Periodo. Nell’abitacolo anteriore c’è l’allievo, in questo caso Aldo Lunelli, sottotenente dei Granatieri trasferito a domanda alla Regia Aeronautica e futuro pilota di bombardieri.  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *