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Sui social dell’AM il cancello “tricolore” di Cameri: ecco come fu realizzato

Circolo del 53

Il tricolore che da mesi illumina i vari reparti della #AeronauticaMilitare, giunge fino al Comando Aeroporto di Cameri.

In verità ciascun Comandante che si è succeduto negli anni alla guida della base di Cameri quasi certamente si è dovuto prima o poi confrontare con la funzionalità ed il look dell’ingresso principale al complesso aeronautico, giustamente da tutti considerato il “biglietto da visita” del 53° Stormo prima e del Comando Aeroporto poi.

Nelle foto sottostanti i vari cambiamenti della installazione l’ultimo dei quali risale agli anni 2000, per la precisione agli anni 2004-2005-2006 sotto il comando pro tempore del Colonnello Dino Fabbri.

Secondo il suo personale punto di vista, come ci ha raccontato in un recente colloquio, la struttura precedente presentava tre significative carenze alle quali in qualche modo andava posto rimedio in tempi brevi.

La prima e forse più importante era rappresentata dalla mancanza di una copertura (tetto o tettoia) per riparare dagli agenti atmosferici il personale di guardia nell’esercizio delle sue funzioni di controllo, la seconda, riguardante la sicurezza, consisteva nella difficoltà di poter vedere oltre il cancello realizzato con una compatta lastra metallica impenetrabile ai proiettili ma anche alla vista, mentre la terza era originata da un tratto di strada in entrata e in uscita dall’aeroporto decisamente troppo breve ancorché regolamentato da un semaforo posto all’intersezione con la strada provinciale Cameri-Bellinzago.

Per farla breve si ravvisavano le seguenti criticità: il personale di guardia era alloggiato in una struttura ormai obsoleta e costretto a svolgere le proprie funzioni di controllo sotto la pioggia, lo spazio antistante l’ingresso era difficilmente sorvegliabile oltre ad essere teatro di una elevata incidentalità automobilistica proprio all’altezza dell’incrocio sopra menzionato soprattutto durante gli orari di ingresso e di uscita del personale dalla struttura.

La cronica e sempre più consistente carenza di fondi governativi hanno imposto la ricerca di finanziamenti, per la realizzazione delle più idonee soluzioni, altrove, e precisamente attraverso una mirata azione di pubbliche relazioni; e così la ditta Agusta-Westland, ormai da diversi mesi presente sul sedime camerese per lo sviluppo ed il collaudo del tilt-rotor BA 609 ha finanziato e costruito la pensilina con relativa garitta in cemento armato ideata dal T.Col. Ponzuoli all’epoca dei fatti Comandante del Gruppo Logistico Operativo.

La ditta Vitrociset, anch’essa da tempo ospitata in base ed impegnata nella realizzazione di un magazzino robotizzato per le parti di ricambio del velivolo Tornado, ha reso disponibili gratuitamente i profilati di acciaio con i quali il sig. Emilio Pedrazzini del Servizio Impianti ha realizzato il cancello di ingresso (e di profondità) mediante un lavoro, tanto delicato quanto impegnativo, di taglio e saldatura dei materiali sulla base di uno schema ideato dall’architetto Cigliola, ex Ufficiale del 53° Stormo.

La provincia di Novara, opportunamente sensibilizzata con una dettagliata documentazione statistica sulla pericolosità del tratto di viabilità antistante l’ingresso aeroportuale, devo dire ha immediatamente messo a bilancio la costruzione di una rotonda e la modifica della geometria stradale per un consistente tratto della provinciale Cameri-Bellinzago; trascorsi gli inevitabili tempi tecnici anche a causa dell’esproprio di alcuni terreni necessari all’ampliamento del sedime, i lavori sono stati portati a termine in poche settimane con i risultati che ancora oggi possiamo ammirare.

Da citare in conclusione una fortunata circostanza rappresentata da uno stretto rapporto di parentela tra il proprietario dell’impresa che ha realizzato i lavori con uno dei piloti della gloriosa pattuglia acrobatica dei “Lanceri Neri”, il Ten. Italo Tonati: infatti, venuto a conoscenza che un

F-86E del team sarebbe stato posizionato a guisa di gate guardian in uno degli spazi verdi adiacenti alla rotonda, si è offerto di posizionare gratuitamente plinto e trave che avrebbero sostenuto il “lanciere”, il quale pochi giorni dopo è stato puntualmente posizionato con successo nel luogo dove ancora oggi si trova.

L’ultimo “lifting” di natura puramente estetica è stato realizzato attraverso il rivestimento dei grossi pilastri del cancello con mattone a vista, in sostituzione di un travertino ormai logoro e danneggiato in più punti, e con la costruzione ed il posizionamento “on top”, da parte della falegnameria del Servizio Impianti, di un’aquila turrita opportunamente dimensionata e realizzata su disegno del noto artista camerese Rossi Da Civita.

Il tutto, va doverosamente precisato, senza l’esborso di un euro (esclusi i materiali di consumo) da parte delle casse dell’aeroporto.

Nota finale.
La storia del posizionamento del Gate Guardian (F-86E dei Lanceri Neri) è consultabile a questo link https://www.circolodel53.com/2016/07/15/i-gate-guardian-f86e-ingresso-aeroporto/

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