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FIAT G-91R e FIAT G-91T

Circolo del 53

Le origini del progetto G-91 si devono al requisito NATO NBMR-1 del 1953, che richiedeva la realizzazione di un caccia tattico leggero europeo capace di operare da superfici semi-preparate. Al concorso parteciparono otto progetti, ma il vincitore (nel 1958) risultò quello presentato dalla FIAT, che riprendeva la formula aerodinamica dell’F-86K, un caccia americano che l’industria torinese già produceva su licenza. Il primo volo del prototipo fu registrato il 9 agosto 1956, e dopo la vittoria nella gara NATO la produzione di serie si annunciava massiccia, con ordini che avrebbero dovuto venire da Francia, Germania, Grecia, Turchia e Norvegia, oltreché Italia. Invece, per vari motivi di carattere politico-industriale, a parte gli ordini dell’Aeronautica Militare, solo la Germania acquisì il velivolo (in ben 344 esemplari), anche perché con esso riuscì a riavviare la propria industria aeronautica, grazie alla produzione su licenza. L’AM acquistò un totale di 127 esemplari nelle versioni G-91R (poi in buona parte trasformata in PAN), G 91R/1, R/1A e R/1B. Velivolo estremamente maneggevole, il G 91R/1 era armato con quattro mitragliatrici Browning M3 da 12,7mm e disponeva di due punti d’attacco sub-alari per un totale di 454 kg. di carichi esterni. Dopo le attività valutative del Reparto Sperimentale Volo, il nuovo caccia andò ad equipaggiare, a partire dal 1959, il 103° Gruppo della 5^ Aerobrigata, e poi il 14° Gruppo della 2^ Aerobrigata. Dopo l’assegnazione di questi alla 51^ Aerobrigata, nel 1962 fu costituito a Treviso il 2° Stormo, che prese il controllo dei due gruppi menzionati. Nel 1964 il G-91 fu assegnato anche alla Pattuglia delle Frecce Tricolori, e nel 1965 fu poi la volta del 13° Gruppo Autonomo a transitare sul caccia FIAT, Gruppo che, trasferito sulla base di Brindisi, nel 1967 diede vita al 32° Stormo. A partire dal 1989, i G-91 furono poi sostituiti dall’AM-X; l’ultimo volo fu registrato a Treviso il 7 aprile 1992.

Il G-91T fu invece la versione a doppio comando del caccia FIAT, destinata all’addestramento avanzato e alla conversione operativa. Questo modello differiva soprattutto per una fusoliera ingrandita e allungata di 140 cm, un doppio abitacolo in tandem e impennaggi leggermente ingranditi. Il prototipo volò il 31 maggio 1960, e quindi l’AM ne acquisì un totale di ben 101 esemplari della versione T/1, più i due prototipi. Le macchine furono tutte assegnate, a partire dal 1964, alla Scuola Volo Basico Avanzato Aviogetti (SVBAA) di Amendola (poi 60^ Brigata Aerea), in sostituzione dei T-33A. L’ultimo volo di un G-91T/1 avvenne il 30 settembre 1995.
Presso la base di Cameri sono presenti il G-91R/1B M.M. 6405 e il G-91T/1 M.M. 54397.

Caratteristiche tecniche e prestazioni (G-91R/1)

apertura alare: 8,56 m 

lunghezza: 10,30 m

altezza: 4,00 m

superficie alare: 16,42 m2

pesi: a vuoto 3.100 Kg,massimo al decollo 5.500 Kg

motore: uno, turbogetto Bristol Siddeley/FIAT Orpheus 802.02, da 2.270 Kg/s 

prestazioni: velocità massima: 1.030 km/h

tangenza pratica: 13.200 m

autonomia massima: 1.800 Km 

armamento: quattro mitragliatrici Browning M3 da 12,7 mm con 300 colpi, sino a 454 Kg di bombe, razzi, e altri carichi 

equipaggio: 1