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FIAT/Aeritalia G-91Y

Circolo del 53

Reduce dal successo (peraltro limitato nelle esportazioni) del G-91R, la FIAT decise verso la metà degli anni sessanta di realizzarne il successore, un velivolo per Close Air Support e ricognizione, ma capace anche di missioni di interdizione, che offrisse maggiori capacità in termini di autonomia e carico bellico, per sostituire gli ultimi F-84F e parte dei G-91R. Lo sviluppo partì dalla base del biposto G-91T, ma le modifiche apportate furono molte e di ampia portata, tanto che il G-91Y, pur mantenendo il numero di progetto del precedente velivolo, era di fatto una macchina nuova. Il nuovo cacciabombardiere era caratterizzato da un’ala leggermente più grande, dotata di slat sul bordo d’attacco e di quattro travetti per i carichi esterni, ma soprattutto dall’adozione della formula bimotore, con una nuova fusoliera che ospitava due turbogetti J85 con postbruciatore alimentati da un’unica presa d’aria anteriore, che si sdoppiava internamente in un condotto a “Y”, una soluzione originale quanto assai poco indicata. Il primo prototipo volò il 27 dicembre 1966, mentre le prove valutative del Reparto Sperimentale Volo ebbero luogo nel 1969. Il velivolo non fu particolarmente apprezzato dall’Aeronautica Militare, e la prevista serie iniziale di 75 esemplari fu ridotta a 65, mentre nessun ordine di esportazione si concretizzò negli anni seguenti. Il primo reparto a ricevere il G-91Y (comunemente chiamato “Yankee”) fu il 101° Gruppo dell’8° Stormo, che celebrò l’introduzione in servizio il 1° aprile 1970. A questo fece seguito, nel 1974, il 13° Gruppo del 32° Stormo. Dopo meno di 25 anni dall’entrata in servizio, il G-91Y fu sostituito dall’AM-X, e fu ufficialmente radiato il 28 novembre 1994. Seppur apprezzato dai propri piloti, lo “Yankee” rimase un velivolo dalle scarse capacità, con un’architettura obsoleta, prestazioni subsoniche nonostante i due motori (peraltro delicati), avionica, radar e sistemi di autodifesa praticamente inesistenti, e armamento scarso, se si fa eccezione per i due ottimi cannoni DEFA da 30mm. Presso la base di Cameri è esposto l’esemplare M.M. 6474, il 36° costruito. 

Caratteristiche tecniche e prestazioni 

apertura alare: 9,01 m
lunghezza: 11,67 m
altezza: 4,43 m
superficie alare: 18,13 m2
pesi: a vuoto 3.900 Kg, massimo al decollo 8.700 Kg
Motore: due, turbogetti General Electric J85-GE-13A, da 1.850 Kg ciascuno con postbruciatore
velocità massima: 1.150 Km/h
tangenza pratica: 12.500 m
autonomia massima: 3.500 Km
armamento: due cannoncini DEFA 552 da 30mm con 125 colpi, sino a 1.815 Kg di bombe, razzi, e altri carichi
equipaggio: 1