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Aermacchi MB-326A

Circolo del 53

Il capolavoro dell’ing. Ermanno Bazzocchi fu probabilmente l’addestratore a getto MB-326, che fu ideato nel 1953, e che volò per la prima volta il 10 dicembre 1957. Si trattava di un turbogetto con posti in tandem e ala dritta, destinato ad addestrare i piloti militari al volo sui moderni jet da combattimento. Il velivolo presentava linee pulite e semplici, ed era di facile pilotaggio, tanto che con la sua introduzione in servizio, l’Aeronautica Militare iniziò la filosofia addestrativa del “jet ab initio”, cioè dell’addestramento degli allievi iniziando subito con un aereo a reazione, filosofia che si protrasse per diversi anni.

L’AM acquisì l’MB-326 per sostituire il T-33A, e lo introdusse in linea a partire dal febbraio 1961 con il Reparto Sperimentale Volo, e a partire dal gennaio 1962 presso la Scuola Volo Basico Iniziale Aviogetti (SVBIA) di Lecce. In totale, attraverso vari contratti, vennero acquisiti 128 esemplari del velivolo, che fu ribattezzato Macchino*, di cui 112 nella versione base, più 12 MB-326E, due MB-326G e due monoposto MB-326K. Il “Macchino” fu impiegato dalla scuola di Lecce sino al 1982, registrando oltre 400.000 ore di volo, prima di venire sostituito dal successore, l’MB-339A. Già alla fine degli anni settanta, alcuni esemplari iniziarono a venire distribuiti alle Squadriglie Collegamento dei vari Stormi, anche in questo caso per rimpiazzare gli anziani T-33. Per oltre 15 anni, gli ultimi MB-326 vennero impiegati in questo ruolo, ma dopo un paio di incidenti gravi, dovuti all’anzianità del velivolo, il “Macchino” fu definitivamente radiato dalla flotta AM nel 1995. La fama di questa macchina non fu confinata in patria, ma ben 636 esemplari vennero anche acquisiti da dieci paesi in Australia, Africa, Sud America e Asia, facendo dell’MB-326 il velivolo di maggior successo (assieme all’SF-260) dell’industria aeronautica nazionale del dopoguerra. L’esemplare presente a Cameri è la M.M. 54274, che fu impiegato dalla 653a Squadriglia Collegamenti del 53° Stormo.

*All’ing. Bazzocchi, progettista del velivolo, veniva naturale fare gesti di stizza quando sentiva qualcuno riferirsi al MB-326 come “Macchino”.

Caratteristiche tecniche e prestazioni 

apertura alare: 10,56 m 

lunghezza: 10,65 m

altezza: 3,72 m

superficie alare: 19,20 m2

pesi: a vuoto 2.237 Kg, massimo al decollo 5.216 Kg

motore: uno, turbogetto Rolls-Royce Viper 11, da 1.134 Kg/s 

velocità massima: 871 km/h

tangenza pratica: 12.500 m

autonomia massima: 2.445 Km 

equipaggio: 1 / 2