di Renzo Sacchetti
Dopo essere stato preservato per tanti anni all’interno dell’aeroporto, nel 2006 questo F-86E nei colori dei Lanceri Neri viene ridipinto e collocato come “gate guardian” a lato della nuova rotatoria realizzata davanti all’ingresso principale. Lo scioglimento del 53° Stormo nel luglio 1999 comporta la creazione di un Comando Aeroporto per la necessaria organizzazione di tutti quei servizi indispensabili al funzionamento e alla sicurezza dell’infrastruttura e alle operazioni di volo, oltre a rappresentare l’ente aeronautico territoriale competente per la parte occidentale del nord Italia. Per quanto riguarda l’attività di volo locale, gli unici, anche se saltuari, utilizzatori della pista di Cameri rimangono la 653^ Squadriglia Collegamenti, che viene posta alle dipendenze del Comando Aeroporto, e il 1° Reparto Manutenzione Velivoli. Il 1° RMV continua infatti a usufruire della pista di Cameri per le necessarie prove di volo di quei Tornado ed Eurofighter 2000 pronti per essere riconsegnati alle unità operative al termine di una manutenzione e per quelli in arrivo per essere sottoposti a interventi tecnici. La 653^ Squadriglia Collegamenti sopravvive ancora per circa tre anni, prima di essere anch’essa disciolta: fino al 2000 è ancora un reparto di volo a tutti gli effetti – dotata di tre o quattro aerei tra P.180, S.208 e MB.339 – e poi si occupa solo di manutenzione agli addestratori MB.339A.
E’ innegabile che questa nuova situazione provochi un certo senso di smarrimento in chi, per lavoro o per diletto, ha lunga consuetudine con le attività di volo di una base di caccia quale è Cameri da decenni. E non contribuisce sicuramente a migliorare gli umori la decisione dell’Aeronautica Militare – in fase di profonda ristrutturazione e contrazione – di inserire Cameri tra le basi di ridotto interesse e di renderla in parte disponibile all’aviazione commerciale, con le perplessità di una prospettiva di declassamento al rango di succursale di Malpensa 2000, forse come scalo merci.
L’aeroporto visto da nord verso sud, con buona parte delle infrastrutture del 1° RMV sulla destra. |
Questa foto dell’area principale del 1° RMV mostra, in sequenza, dall’alto verso il basso, i due shelter corazzati del già cosiddetto “cornetto allarme” (evidente libero adattamento dall’inglese “alert corner”) ai tempi degli F-104 del 53° Stormo, l’hangar che era del 3° GEV, quello della verniciatura velivoli dell’RMV, l’hangar principale, sede anche del Comando del Reparto, per finire con l’hangar in origine utilizzato dalla Squadriglia Volo Senza Visibilità della 2ª Aerobrigata. Nella parte bassa della foto, si vede anche parte dell’edificio della Direzione Addestramento del 1° RMV. |
La collezione storica di materiali aeronautici viene originariamente organizzata in occasione dei 50 anni del 53° Stormo nel 1987, raggruppando alcuni aerei prima preservati in vari posti dell’aeroporto. Anche in questo caso, il piazzale destinato a ospitare la collezione è la platea di pavimentazione di uno dei due hangar che la Regia Aeronautica erige intorno al 1937-38, per l’esattezza quello a settentrione della Palazzina Comando. |
Saltuariamente, l’attività di volo si ravviva con il passaggio di aerei in transito verso altre destinazioni, o in rischieramento temporaneo per le più diverse esigenze o durante l’organizzazione degli occasionali e itineranti Corsi di Cultura Aeronautica ad opera del Centro di Volo a Vela di Guidonia.
In questo contesto si inserisce dal 2002 AgustaWestland, che può beneficiare di un uso regolare di Cameri, dapprima come valido sbocco alle esigenze addestrative a favore degli acquirenti dei suoi elicotteri e poi come sede ottimale (e soprattutto fissa, presso l’area ex Squadriglia Collegamenti) per sviluppare l’innovativo convertiplano BA609. Il distaccamento della branca sperimentale di AgustaWestland rimane fino a quasi tutto il 2011, rientrando poi in sede a Cascina Costa.
Sul piazzale di fronte all’hangar principale del 1° RMV, gli specialisti e l’equipaggio stanno completando i controlli a un Tornado IT-ECR prossimo a un volo prova dopo una manutenzione, mentre in pista è in corso un volo di addestramento di un AB139 di AgustaWestland. |
La situazione, però, muta radicalmente nel quadro dell’adesione italiana al programma americano del cacciabombardiere Joint Strike Fighter (JSF), poi meglio noto come Lockheed Martin F-35 Lightning II. Nell’ambito della partecipazione italiana a questo programma e delle negoziazioni che ne conseguono, l’Aeroporto di Cameri diventa un tassello fondamentale, in quanto destinato a ospitare l’impianto industriale in gran parte rivolto all’assemblaggio e al collaudo degli F-35, denominato Final Assembly and Check Out (F.A.C.O.), commissionati dall’Italia per Aeronautica e Marina, oltre agli eventuali esemplari di altri acquirenti. La F.A.C.O. di Cameri riproduce (e per certi aspetti migliora) la linea produttiva principale di Lockheed Martin a Fort Worth, in Texas, e sostanzialmente sarà fatta funzionare dalla capocommessa italiana, Alenia (oggi Leonardo S.p.A.). Oggetto delle negoziazioni è anche l’evoluzione della F.A.C.O., una volta completato il ciclo degli assemblaggi, in specifico centro di manutenzione e riparazione (Maintenance, Repair, Overhaul/MRO) su scala regionale europea e mediterranea, evoluzione approvata dalla Difesa americana nel dicembre 2014.
Nel 2010 la F.A.C.O. inizia a essere rapidamente costruita sul lato est dell’Aeroporto, tanto che nell’arco di tre anni, nel capannone del sito industriale riservato alla produzione di componenti, si cominciano a produrre i set alari di F-35 che fanno parte di una commessa di lavoro che Alenia si è aggiudicata. Il programma prevede l’uscita del primo esemplare di F-35 assemblato a Cameri nel marzo 2015 e il suo volo inaugurale in luglio.
Tutta questa nuova situazione, che vede operare contemporaneamente sull’Aeroporto tre Enti diversi – Comando Aeroporto, 1° RMV, F.A.C.O. – richiede un’organizzazione particolare. Infatti, il 23 luglio 2012 viene istituito il Centro Polifunzionale Velivoli Aerotattici (Ce.Po.V.A.) a cui vengono subordinati i primi due Enti, oltre al neocostituito Nucleo Iniziale di Formazione JSF, e il cui compito fondamentale risiede nella gestione unitaria degli aspetti tecnici, logistici e manutentivi dei velivoli fast jet tattici dell’Aeronautica Militare, che nel medio e lungo periodo sono rappresentati da Tornado IDS e IT-ECR, Eurofighter 2000 e F-35.
In data 1° novembre 2020 è stata disposta la chiusura del Ce.Po.V.A. in considerazione della maturità raggiunta dal progetto F.A.C.O. Le funzioni assicurate dal Ce.Po.V.A., in particolare per ciò che riguarda l’F-35, sono transitate definitivamente al 1° Reparto Manutenzione Velivoli di Cameri, già deputato alla gestione tecnico-logistica e manutentiva dei sistemi d’arma Tornado ed Eurofighter Typhoon, mentre il Comando di Presidio Militare è stato riassegnato, come in precedenza, al Comando Aeroporto di Cameri.
Un tecnico di Alenia e uno dell’Aeronautica Militare durante i controlli pre-volo di un Eurofighter 2000. Squadre di manutenzione miste, formate cioè da personale proveniente dalle ditte costruttrici e fornitrici e da specialisti della Forza Armata, sono da sempre presenti all’interno del 1° RMV, con un incremento dei tecnici civili in anni recenti, per via delle riduzioni negli organici militari. |
Il sito industriale della FACO F-35. Appena all’esterno, in posizione centrale, verso la pista, si può riconoscere la speciale piazzola quadrata destinata alle prove della versione B, caratterizzata dalla capacità di decollo e atterraggio verticale. |
Utilizzatori dell’Aeroporto / Base Aerea di Cameri in questo periodo: | ||
1999 – OGGI | Aeronautica Militare / 1° Reparto Manutenzione Velivoli (RMV) | |
1999 – OGGI | Aeronautica Militare / Comando Aeroporto Cameri | |
2003 – 2011 | AgustaWestland | |
2011 – 2012 | Ministero Difesa – S.G.D. – D.N.A. / Final Assembly and Check Out (FACO) F-35 | |
2012 – 2020 | Aeronautica Militare / Centro Polifunzionale Velivoli Aerotattici (Ce.Po.V.A.), dal quale dipendevano: – Comando Aeroporto Cameri – 1° RMV – NIF JSF |